Rispondo ben volentieri all'invito di Pip che mi passa la palla per il MEME lanciato da cuochetta.
A dire il vero, poiché penso che la tecnologia, seppur con danni di grosso impatto ambientale, ci è sempre venuta incontro, alleviando le fatiche delle massaie, io non starei senza una casa superaccessoriata, senza una grande cucina: al centro l'isola con i fornelli e una caterba di elettrodomestici dalle mille funzioni. Mi ritrovo, ahimè, con un buco di cucina che rende difficile la preparazione dei piatti, in quanto non so mai dove appoggiare oggetti e cibi e, soprattutto, non c'è spazio per gli elettrodomestici di cui sopra: di recente ho acquistato la macchina del pane, davvero favolosa, e vorrei comprare un robotino tuttofare...sarà un po' difficile sistemarlo, ma il solo pensiero di poter preparare una meringa italiana senza il rischio di ustionarmi mi solletica alquanto.
Tra tutti questi desideri, però, l'oggetto a cui sono più affezionata e al quale non rinuncerei per nulla al mondo è l'Imperia che mi ha regalato mia madre. Credo che le sfogliatrici di questa grande azienda, datata 1932, abbiano davvero fatto la storia degli italiani e trovino sempre un riscontro favorevole di generazione in generazione: anche a Katia l'ha regalata la sua mamma e ne è felicissima...con che coraggio poi si dice che le ragazze moderne non sanno fare nulla?
Ma perché senza non ci starei? Perché la "mia" Imperia è speciale, è proprio quella della mia mamma, se ne è privata lei per passarla a me, tanto «Io uso il mattarello!». Io pure a volte uso il mattarello, ma vuoi mettere una sfogliatrice che ti fa fettuccine e maccheroni alla chitarra?
Mi chiederete: «Ma quanti anni ha?». Una quarantina circa, non li dimostra vero?
Ops, dimenticavo! Passo ad Elena e a Katia.
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