«Maccarò m'hai provocato...e io me te magno!»
è la celebre frase che Alberto Sordi, nella parte di
Nando Moriconi, recita in Un
Americano a Roma di Steno, mentre si appresta a divorare un abbondante piatto
di spaghetti.
Lungi dall'essere mera farsa, il film è piuttosto lo specchio dell'Italia del dopoguerra, così affascinata da quel popolo che l'aveva liberata, corrompendola con il cibo che le era mancato e l'illusione del benessere. Nando incarna il tipico filoamericano che, ingenuamente, perde la propria identità, abbracciando in tutto e per tutto quella cultura d'oltreoceano per ritrovare poi la patria di fronte al più tipico piatto italiano.
I maccaroni che vi propongo io non hanno nulla a che vedere con quelli dell'Albertone nazionale, ma fanno parte della cucina ligure, dove, accanto alle più note trofie e trenette, si contendono il sodalizio inscindibile con patate, fagiolini e il profumatissimo pesto.
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PreparazioneUnisco pangrattato (io lo gratto sempre da me!), farina e sale e faccio la fontana, pongo l'uovo al centro e inizio ad impastare, aggiungendo acqua poco per volta. Lascio riposare per 30'. Nel frattempo taglio i fagiolini e la patata a piccoli rombi (foto sopra). Li sbollento in acqua salata per una decina di minuti, al termine passo in acqua fredda. Stendo la pasta con la sfogliatrice o con il mattarello, come in questo caso, e la taglio a losanghe con la rotellina per i ravioli. Aggiungo il sale all'acqua in ebollizione e "butto" la pasta. Intanto, in recipiente bello grande, sciolgo il pesto con un po' di acqua di cottura; una volta cotta la pasta (pochi minuti sono sufficienti), la verso nel recipiente e mescolo bene, se necessario, aggiungo altro pesto e acqua di cottura. Infine, vi unisco fagiolini e patate e mescolo di nuovo. Servo in un piatto da portata decorando con foglie di basilico fresco e pecorino (a piacere). |
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