Quando facciamo qualcosa mettendoci il cuore gli altri lo percepiscono, noi stessi ne ricaviamo immensa soddisfazione e tutto sembra riuscire meglio. Io, dalla parte di chi ha ascoltato, di chi ha osservato per apprendere il più possibile, ho recepito quanto amore Terry Sarcina della scuola Altopalato mette non solo nell'arte culinaria, ma anche nel difficile ruolo dell'insegnante.
Coadiuvata dal maestro-cuoco Italo Calamaro, che pazientemente
ci ha rivelato molti segreti, sono state sette le lezioni in cui, con l'eleganza
di una vestale, Terry ha trasmesso ad una dozzina di appassionati il suo sapere,
il suo calore, la sua passione. Dalle salse principali, alla pasta all'uovo,
dal pesce alle carni, dagli ortaggi alle uova e senza dimenticare i dolci, il
mio corso di cucina classica si è concluso ieri con l'ottava lezione
che non ha visto noi corsisti dietro i fornelli, ma seduti comodamente intorno
ad un tavolo antichissimo lasciato dal nonno a Tony Sarcina
che ha discusso di galateo e abbinamento cibo-vino.
Tante le preziose informazioni che, per una cena formale, fanno la differenza:
consigli per non far sentire a disagio gli ospiti, stratagemmi chicchissimi
per servire un vino che non abbiamo in quandi quantità, savoir faire
nel rispondere ad un ospite che vorrebbe bere un vino piuttosto che un altro
e via dicendo. E non sono mancate le indicazioni tecniche: metodi champenoise
e charmant, zone vocate per i vari tipi di vino, temperatura di servizio,
bicchieri, abbinamenti.
Abbiamo degustato un bianco, Chardonnay Hofstatter del 2004,
un rosso, Brunello di Montalcino 1998 di Andrea Costanti e
uno champagne dolce rosato, di cui purtroppo non ricordo il nome, portato dall'allieva
più giovane.
L'affabilità dei padroni di casa ha previsto anche degli accompagnamenti,
preparati magistralmente da Terry: streghe, un tortino di pollo e verdure, una
torta salata con uova, spinaci, pancetta e formaggio e un semifreddo al cioccolato.
Infine il diplomino che è davvero una grande soddisfazione e non perché
ora mi senta una chef provetta, ma perché ritengo di aver imparato tantissimo,
di essermi divertita, dimenticando i malumori del lavoro e dello stress cittadino.
Con tutta sincerità affermo poi che è stato uno dei pochi corsi
frequentati che non mi ha deluso: spesso ho investito dei soldi aspettandomi,
in base al programma proposto, il giusto riscontro per accorgermi poi dell'inadeguatezza
del tal corso. Questa volta non è stato così: ogni aspettativa
è stata rispettata in pieno e forse anche di più tanto che non
mi va di rimandare all'autunno il corso di alta cucina...e quindi lo faccio
subito! :-)
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